B-YOUth Forum Bicocca è un laboratorio di ricerca partecipata aperto a giovani tra i 16 e i 25 anni che, con un approccio interdisciplinare, utilizza la ricerca scientifica per supportare i giovani nella comprensione delle transizioni in atto nelle società e loro territori.
- B-YOUth Forum è una strategia di youth public engagement dove ragazze e ragazzi partecipano ai lavori del gruppo di ricerca costruendo e condividendo i risultati raggiunti con i decisori politici, gli stakeholder e la cittadinanza, in un’ottica sostenibile e orientata alle sfide del futuro.
- B-YOUth Forum è un modello di intervento-formazione che coinvolge i giovani nella ricerca interdisciplinare sulla sostenibilità sociale, per favorire comprensione delle trasformazioni territoriali e consentire loro di partecipare in modo competente e consapevole alla costruzione di politiche di organizzazione della vita sociale nello spazio pubblico.
All’interno del generale ripensamento delle politiche territoriali e sociali attualmente in corso, di fronte alle sfide rivolte ai contesti urbani così come ai contesti periferici, B-YOUth Forum investe nel contributo delle nuove generazioni per produrre un impatto positivo sui territori in un’ottica di sostenibilità, giustizia e inclusione (Pippa, Malatesta, De Michele, Biffi, 2021).
Chi siamo
B
-YOUth Forum è promosso dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca all’interno del progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action -https://musascarl.it/), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che vede la collaborazione di 24 soggetti pubblici e privati e che punta a trasformare l’area metropolitana di Milano in un ecosistema di innovazione per la sostenibilità e la rigenerazione urbana.
B-YOUth Forum coinvolge studenti e studentesse delle scuole secondarie, dell’università, dei servizi educativi, giovani del servizio civile, tirocinanti, dottorandi/e, assegnisti/e e ricercatrici e ricercatori dell’Università di Miano-Bicocca.
Perché?
Dare parola ai giovani non basta
L‘attenzione sulle nuove generazioni costituisce oggi un punto focale delle politiche internazionali (Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 2015; Youth 2030: la Strategia Giovani delle Nazioni Unite; Strategia Giovani dell’Unione Europea 2019-2020), che enfatizzano ampiamente il ruolo cruciale dei giovani nello sviluppo di società più giuste, eque e sostenibili. Tuttavia, contemporaneamente se da un lato sembrano registrarsi segnali di una presunta disaffezione dei giovani dai processi democratici tradizionali, dall’altro si assiste a un interesse crescente verso forme alternative di partecipazione (Milner, 2009; Spannring, 2008).
Si configura così un paradosso (Baiocchi & Ganuza, 2020; Quaghebeur, Masschelein, & Nguyen, 2004; Stendahl, 2020, Willems, Heinen & Meyers, 2012) in cui le istituzioni investono sforzi, ma i giovani sembrano non riconoscere l’efficacia di tali iniziative, manifestando una crescente distanza dalle forme tradizionali di partecipazione politica. Allo stesso tempo, si sta verificando un aumento dell’attivismo politico giovanile (Haers, Van Laer, Siongers, Thijssen & Mels, 2015; Pollock, Pilkington & Franc, 2017), con movimenti, proteste, volontariato e coinvolgimento online, che rappresentano forme alternative di partecipazione alla vita civile e pubblica (Crowley & Moxon, 2017).
La partecipazione dei giovani non coincide con la loro consultazione. Dare parola ai giovani non basta: è necessario accompagnarli alla comprensione delle tematiche e dare loro strumenti per diventare realmente interlocutori nel dialogo e nella negoziazione con stakeholder e decisori politici (Biffi, 2023; Montà, 2023 ).
L’emancipazione dei giovani attraverso la ricerca
L
La ricerca è comunemente considerata un’attività tecnica di alto livello, praticata da esperti accademici o con specifici titoli di studio. Raramente viene considerata come una capacità dal potenziale democratico e ancor meno come un diritto (Appadurai, 2006). A tal proposito, pensiamo al Commento Generale n. 12 del Commettee on the Rights of the Child (2009), che sottolinea quanto la comprensione dei contesti e dei processi sia cruciale per promuovere il diritto alla partecipazione dei minorenni ai processi decisionali (UNCRC, art.12).
Se la ricerca la si guarda da vicino vediamo che si tratta dell’arte di porre domande e di scegliere e percorrere i sentieri (metodi) più adeguati a trovarvi risposta, mai definitiva. Si tratta di interrogare i contesti e le proprie prospettive, mettendosi in dialogo con gli altri e il mondo, di condividere le proprie conoscenze. Se è vero che la modernità ha sempre posto grande enfasi sulla conoscenza e sul pensiero critico come mezzi essenziali per raggiungere l’emancipazione, non dovremmo pensare ai giovani, fin dall’inizio della loro educazione, come co-costruttori di conoscenza? Cioè, come ricercatori essi stessi, capaci di porre nuove domande e di elaborare quadri concettuali e pratici per trasformare il loro e il nostro mondo in un ambiente più libero e giusto? E come si può raggiungere questo obiettivo, nella società contemporanea?
B-YOUth Forum utilizza la ricerca interdisciplinare come strategia per:
- investire nel contributo dei giovani ai processi che guidano le trasformazioni dei territori, come auspicato dal NextGenerationEU, attraverso lo sviluppo di competenze proprie della ricerca scientifica;
- avvicinare le nuove generazioni ai processi di costruzione del sapere scientifico per la sostenibilità sociale, per contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030;
- formare le nuove generazioni alle competenze trasversali di cittadinanza nell’ottica della Global Citizen Education.
Di che cosa ci occupiamo
Giovani, partecipazione e spazio pubblico non basta
Nella cornice offerta dalle più recenti politiche e ed europee rivolte ai giovani (UN General Assembly, 2015; UN Youth Strategy Youth 2030; EU Youth Strategy), diversi sono i progetti che stanno investendo sulla promozione della partecipazione dei giovani alla vita pubblica, così come sulle forme di ingaggio promosse dalle istituzioni. L’investimento sulla partecipazione dei giovani alla costruzione del proprio progetto di vita e quello delle comunità di appartenenza diventa centrale. In quest’ottica, riprendendo i valori fondanti della Citizen Science e Open Science, è prioritario democratizzare i processi di costruzione del sapere e di gestione del bene pubblico, creando occasioni significative e spazi formativi affinché i giovani acquisiscano competenza e consapevolezza rispetto ai processi decisionali che guidano le trasformazioni dei territori e delle società.
Le piazze: un luogo di ritrovo, d’incontro, di dissenso e di partecipazione
Tra i diversi spazi pubblici, B-YOUth sta lavorando sulla piazza, un luogo di ritrovo, d’incontro, di dissenso e di partecipazione.
Le piazze rappresentano d’altronde un perno del macro progetto MUSA, che tra i diversi obiettivi mira a rigenerare la città universitaria, attivando un cambiamento di natura culturale, sociale, ambientale e di ricerca, volto a migliorare la qualità della vita, nel rispetto dei principi di sostenibilità, di inclusione e di partecipazione sociale.
Sebbene la stagione politica ‘neoliberale’ abbia progressivamente portato a una evidente contrazione degli spazi pubblici condivisi all’interno delle grandi città europee, ancora oggi le piazze (nelle loro nuove configurazioni) potrebbero rappresentare dei luoghi urbani strategici per le pratiche di cittadinanza. Un punto di riferimento per gli attori sociali meno rappresentati nel campo urbano del potere, tra cui i giovani. Come suggerisce la riflessione critica della Children’s Geography (Valentine, Skelton, Chambers, 1998), negli spazi pubblici, i giovani possono essere protagonisti e agenti sociali, mettendo in atto specifiche modalità di appropriazione e/o resistenza alle forme di controllo imposte dall’alto e ritagliandosi quotidianamente degli spazi di creatività, di crescita e sviluppo personale, anche al di fuori dagli spazi formali della partecipazione.
Questo è il quadro all’interno del quale si muove la ricerca di B-YOUth Forum, concentrandosi in particolare, come primo terreno di sperimentazione, sulle piazze e spazi pubblici presenti all’interno del quartiere Bicocca (Municipio 9), un’area della città in continua trasformazione, che raccoglie l’eredità delle aziende come Breda, Pirelli, Falk, Marelli, oggi riconvertito in polo di eccellenza del settore terziario e universitario. Tra i diversi spazi pubblici del quartiere sono risultati di maggiore interesse alcune ‘giovani’ piazze, luoghi dalla natura mutevole, con caratteristiche e usi apparentemente diverse, in continua evoluzione.
Dall’osservazione primaria condotta durante il primo anno di ricerca è emerso come i giovani che frequentano le piazze di Bicocca siano principalmente studenti del campus, in maggioranza temporary user che non abitano nel quartiere Bicocca, e giovani abitanti del quartiere Bicocca e/o di altri quartieri periferici limitrofi (Sesto, Cinisello ecc.).
Oltre ai giovani è stato possibile osservare il transito di altre fasce di popolazione, come, tra i tanti, i dipendenti dell’università e delle aziende ubicate nel quartiere, i residenti del Municipio 9.
Il lavoro su cui ci stiamo concentrando in questa fase di ricerca riguarda un’osservazione più approfondita delle piazze del quartiere, interrogando questi spazi pubblici attraverso la triade suggerita da Lefebvre (1974).
In particolare, utilizzando diverse metodologie visuali e art-based, poniamo l’attenzione sulla piazza in quanto: – spazio pubblico progettato e costruito dai pianificatori – spazio pubblico percepito e utilizzato quotidianamente in modalità diverse dai diversi attori sociali presenti sul territorio – spazio vissuto, abitato e riappropriato attivamente dai giovani che vi transitano e/o vivono. Questa modalità di esplorazione dello spazio consente di mettere in luce come piazze possano essere simultaneamente comprese come un ambiente fisico; una rappresentazione dello spazio (un modello concettuale utilizzato per orientare le pratiche); uno spazio di rappresentazione (le relazioni sociali tra gli individui nell’ambiente fisico).
L’obiettivo finale è duplice: da un lato raccogliere dati di ricerca, sul campo, utili a comprendere le diverse modalità di utilizzo e narrazione giovanile degli spazi pubblici (nelle loro diverse configurazioni), dall’altro attivare uno sguardo sullo spazio, che allena il pensiero critico, una chiave per prendere decisioni informate e capaci di migliorare le pratiche di cittadinanza attiva e consapevole.
Approccio di ricerca
B –YOUth Forum adotta un approccio di ricerca partecipato (Delgado, 2006; Groundwater-Smith, Dockett & Bottrell, 2015), che si configura come una modalità di ricerca particolarmente convincente, in cui lo scollamento tra teoria e pratica, pensiero e azione, viene ricomposto in un rapporto dialettico, superando un dualismo che rischierebbe di vanificare l’efficacia di qualsiasi intervento.
Fra gli approcci metodologici proposti, all’interno del gruppo di lavoro, vengono proposti diversi linguaggi appartenenti agli arts-based e arts-informed methods (Eisner, 2008), quali approcci particolarmente significativi nella ricerca qualitativa. Adottare molteplici linguaggi artistici permette di arricchire le tradizionali modalità del fare ricerca, del raccogliere i dati e dell’analizzarli, configurandosi allo stesso tempo come una possibilità autentica che i giovani hanno per comunicare le loro esperienze e le loro prospettive (Biffi, 2016; Gerber, Biffi, Biondo, Gemignani, Hannes, Siegesmund, 2020).
Proporre approcci di questo tipo, infatti, permette in primis di coinvolgere i giovani con diverse competenze e sfondi culturali, promuovendo un ambiente di ricerca inclusivo in cui essere protagonisti attivi nella ricerca e nel processo di creazione della conoscenza. In questo senso, i metodi basati sulle arti vengono utilizzati come modalità in grado di combinare il potere dell’espressione artistica con i principi della ricerca partecipata per coinvolgere i giovani nell’esplorazione, nella comprensione e nelle riflessioni rispetto a questioni rilevanti per la loro vita (Biffi&Zuccoli, 2006; Dockett et al., 2017). La comunicazione umana è multimodale, combinando elementi verbali e non verbali. I metodi basati sulle arti offrono un vantaggio significativo, coinvolgendo diversi livelli contemporaneamente e fornendo vie alternative di espressione oltre al linguaggio verbale. Complessivamente, dunque, i metodi basati sulle arti si dimostrano efficaci nel trascendere le barriere culturali e linguistiche, promuovendo la diversità nella comunicazione e creando un’esperienza ricca di sensi sia per il creatore sia per l’osservatore (Montà, Carriera, Biffi, Malatesta, 2022).
Inoltre, l’utilizzo di metodi visivi (Bignante, 2011) (fotocamera, registratore, microfono, drone), utilizzati sia per realizzare riprese audiovisive nelle piazze oggetto della ricerca (in particolare le pratiche di utilizzo quotidiano di questi luoghi da parte di chi vive e/ frequenta saltuariamente queste piazze), che interviste, video-interviste e focus group che coinvolgeranno i giovani residenti del quartiere, giovani dei quartieri limitrofi e studenti universitari.
Come funziona B-YOUth Forum?
- I ragazzi e le ragazze partecipano attivamente al gruppo di ricerca
- Il percorso prevede un confronto con discipline diverse (pedagogia, psicologia, geografia, filosofia, sociologia) per approcciare i temi di ricerca nella propria complessità
- Nel corso degli incontri i temi di partecipazione, giovani e spazio pubblico vengono esplorati per trasformarli in una domanda concreta e sostenibile
- I ragazzi e le ragazze collaborano alla creazione di un progetto di ricerca raccogliendo i dati ed elaborando riflessioni e proposte
- I e le partecipanti contribuiscono alla comunicazione e disseminazione dei risultati, organizzando eventi e gestendo i canali di comunicazione (sito, instagram, pubblicazione editoriale)
Le competenze di cittadinanza
B-YOUth Forum è pensato per consentire ai e alle giovani di lavorare sulle competenze di cittadinanza[1], seguendo le linee guida per l’insegnamento e l’educazione civica[2]
Come partecipare a B-YOUth Forum?
- Le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado possono svolgere il Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) in B-YOUth Forum
- Le ragazze e i ragazzi dei servizi educativi possono integrare il proprio Progetto Educativo Individualizzato (PEI) prendendo parte a B-YOUth Forum
- Le studentesse e gli studenti universitari possono partecipare concordando diverse modalità quali la redazione di tesi, integrando il proprio percorso di tirocinio. Si prevede il rilascio di Open Badge.
- Per tutte le altre e gli altri: le iscrizioni sono sempre libere e aperte.
Presentazione integrale versione inglese
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Pubblicazioni del gruppo B-YOUth Biffi, E. (2023). Oltre la retorica della partecipazione: i giovani e le nuove forme dell’agire politico. Encyclopaideia, 27(1S), 55-63. Montà, C.C. (2023). Children’s education for participation in public, formal and structured decision-making processes: moving between policy and practice. Roma: Armando Editore. ISBN 9791259844101. Stefano Malatesta, A. Pepe, E. Biffi, George Kritsotakis, Kleio Koutra & Nikoletta Ratsika (2023) ‘We discovered places we never used before’. Home and parenting geographies during the 2020 lockdowns in Italy and Greece, Children's Geographies, 21:3, 473-486, DOI: 10.1080/14733285.2022.2077092. Montà, C. C. (2023). The meanings of ‘child participation’ in international and European policies on children (’s rights): A content analysis. European Educational Research Journal, 22(1), 3-19. Pippa, S., Malatesta, S., De Michele, C., & Biffi, E. (2021). Education for sustainable development and children’s involvement in public spaces. From universalism to places, from rights to capabilities: Some evidence from a research project on the regeneration of public spaces in Milan. Social Sciences, 10(3), 88.
Presentazioni del gruppo B-YOUth Biffi, E., Malatesta, S., Pippa, S., Bianchi, D. (2023). B-YOUth Forum. Participatory research with young people to promote Global Education. ANGEL Conference 2023: Global Education & learning for a just, peaceful & sustainable world, 19-20 June 2023. Carriera, L., Montà, C. (2023). “Just YOUth, Prendere parola è un’azione sostenibile”: spunti metodologici per costruire uno spazio di orientamento. In M. Fabbri, P. Malavasi, A. Vannini (a cura di), Sistemi Educativi, Orientamento, Lavoro. Junior Conference (pp. 32-34). Lecce : Pensa MultiMedia Editore s.r.l.. Montà, C.C., Carriera, L., Biffi, E., Malatesta, S. (2022). The "Just youth. Having a say is a sustainable action" experience: first reflections on the methodology of a University orientation program. In L. Gómez Chova, A. López Martínez, J. Lees (a cura di), ICERI2022 Proceedings - 15th International Conference of Education, Research and Innovation (pp. 3848-3852). Valencia: IATED Academy [10.21125/iceri.2022.0936] ISBN: 978-84-09-45476-1 ISSN: 2340-1095. Montà, C.C. Carriera, L. Biffi, E. Malatesta, S.(2022). Education for Participation: The Experience of the Youth Forum GenerAzioni. Intervento presentato a: European Conference on Educational Research, 1-10 Settembre 2022, Yerevan (online).
[1] Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2018.
[2] Decreto Ministeriale n.35 del 22 giugno 2020.